domenica 23 dicembre 2007

Davanti alla morte , ci manteniamo fermi in un Natale solidale


Comunità di Pace de San Josè de Apartadò

In questi giorni la speranza si rinnova e fiorisce col coraggio di generare vita; nella Comunità è questa la nostra ricerca quotidiana con successi ed insuccessi. La migliore maniera di poter creare questa speranza è vivendo in solidarietà il che significa, camminare spalla a spalla costruendo giustizia e vita in dignità.

La Comunità ha deciso che è necessario vivere il Natale in questa solidarietà costruttiva ed è perciò che vari contadini hanno camminato insieme ad una commissione internazionale e l'OEA ( Organizaciones Estados Americanos) il 18 di dicembre a Nueva Antioquia, Corregimiento di Turbo, ubicata a due ore dalla frazione la Speranza appartenente alla Comunità di Pace. Lì si è potuta constatare la massiccia presenza dei paramilitari che sono armati con fucili e vestiti con divise militari in connivenza con la Forza Pubblica, polizia ed esercito. I paramilitari camminano per tutta la zona e per tutta Nueva Antioquia dove il campesinado può constatare che loro sono la legge, e che riscuotono imposte su tutti i prodotti e che hanno assassinato nell'ultimo mese oltre a cinque persone.

È evidente il rischio che corre tutta la zona ed i contadini, evidenti sono le minacce di distruzione contro la comunità con le stesse modalità con le quali abbiamo visto agire per quasi undici anni la forza pubblica - paramilitare.

Il campesinado continua ad essere assassinato e le minacce di sfollamento e dei massacri sono esplicite da parte del paramilitarismo con l'appoggio totale della forza pubblica, che non vede mai niente, né sa niente, nonostante il fatto che cammini insieme loro e che li appoggi.
Crediamo che le azioni di solidarietà, di nascita si possano vivere solo resistendo civilmente in neutralità di fronte agli attori armati in questi momenti in cui la morte vuole regnare, dicendo e mostrando agli assassini che la vita non cederà nessuno spazio agli attori della morte, e la maggiore conferma a questa verità viene dalle genti di altri paesi che hanno potuto constatare nuovamente che noi, le vittime, non mentiamo.

È davanti a questa morte che ci opponiamo e per ciò lasciamo testimonianza di nuovi fatti che vanno contro la dignità dell'umanità:

Il 19 dicembre alle 11 a.m. fu assassinato nel quartiere Mangolo ubicato nell'uscita della strada di Apartadó verso San Josesito il signore Alfonso Usuga da parte di due paramilitari che lo raggiunsero dove viveva e lo colpirono con quattro spari. La polizia si trova ubicata a due minuti da dove sono successi i fatti senza che loro abbiano fatto assolutamente nulla. Il signore Usuga comprava prodotti alla nostra Comunità.

Il 18 dicembre verso le 10 a.m. la signora Alba Lucia GIRALDO, che appartiene alla nostra comunità, si trovava all'ospedale perché si era tagliata ad un dito. A quella stessa ora arrivò la polizia e gli disse che doveva andare al comando con un loro veicolo perché era sospettata di essere guerrigliera, che dovevano andare sia lei che le altre due persone della comunità che l'accompagnavano. Verso . le 3 p.m Alba Lucia e le due persone della comunità furono prese sotto la protezione dei membri di PBI che le accompagnarono alla comunità.

Il 14 dicembre verso le 7 a.m. si sono sentiti degli spari nella località La Balsa. Quando alcuni membri della comunità scesero dal veicolo di servizio pubblico verso alle 7:30 a.m., trovarono assassinato il signore Juan Javier MANCO MOLINA che viveva in Chigorodó. Lì si incontrò sdraiato, con vestiti di civile e con alcun portas portapranzo (pentole piccole per portare cibo); l'esercito ha impedito di avvicinarsi al corpo. Due ore più tardi Juan Javier Manco è stato visto con un'arma nella mano , che non aveva nelle ore della mattina. L'informazione che ha dato l'esercito è che si trattava di un guerrigliero armato che li aveva attaccati e per questo gli spararono . I fatti dimostrano al contrario che si tratta di un omicidio e di quello che è denominato un falso positivo.

Il giorno 10 di dicembre verso le 4 p.m. nella frazione La Union è arrivato l'esercito a casa di YURLADIS TUBERQUIA che appartiene alla nostra comunità. Questa giovane ha 16 anni e si trova in stato di gravidanza; l'esercito ha cominciato col dire che era una guerrigliera e che doveva andare via della zona sennò l’avrebbero ammazzata, così come era un guerrigliero il bambino che stava aspettando, e che dovevano ammazzare anche lui se non se ne andava; gli chiesero i documenti di identità e gli dissero che se il giorno seguente quando ritornavano l’avessero ancora trovata lì, l’avrebbero portata via con loro.

Il giorno di oggi 20 di dicembre, i paramilitari fecero una riunione nel quartiere Alfonso López. Durante la riunione riconfermarono la loro intenzione di farla finita con la Comunità, di massacrarla perché secondo loro la comunità sta parlando molto di quello che loro stanno facendo nella zona."

Questi fatti sono chiaramente azioni che continuano a dimostrare che in Urabá la morte continua a cercare la forma di regnare, per ciò crediamo che in questo tempo di Natale sia necessario continuare a riaffermarci nella ricerca della vita continuando a farla nascere ogni giorno, nonostante l'impero del paramilitarismo che regna in Urabá e che ha come uno degli obiettivi quello di sterminare con la forza pubblica il nostro processo.

Desideriamo approfittare, in mezzo a questa situazione difficile, per ringraziare per tutta questa solidarietà, questo nascere dalla vita che molta gente ha avuto insieme a noi facendo Navidad (Natale) in diversi momenti dell'anno, crediamo che queste azioni di camminare insieme a noi faranno si che la Navidad ( il Natale) che per noi è solidarietà e costruzione della vita , sia una realtà nel nostro paese.

A nome della comunità vogliamo inviare ad ogni persona, in questo spirito di solidarietà, un saluto di vita che è la navidad e la ricerca di continuare a costruire un nuovo mondo in dignità nel 2008.

COMUNITÀ DI PACE DI SAN JOSÉ DI APPARTATO
Dicembre 20 di 2007
http://www.cdpsanjose.org/

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