venerdì 30 maggio 2008

RIMANIAMO SALDI NEI NOSTRI PRINCIPI DI DIGNITA'




Nelle ultime settimane e anche negli ultimi giorni ci sono arrivati diversi inviti da parte della forza pubblica per realizzare delle riunioni sul tema della sicurezza della nostra comunità, mentre, parallelamente, il giorno 25 maggio, a San José, il governo dichiarava che la comunità è ormai ridotta a sole 20 famiglie ed è finita, e la invitava ad adeguarsi alla logica di Uraba', dimostrando così un assoluto disprezzo nei confronti della realtà, del terrore e delle morti che abbiamo patito in questi anni.

Le dichiarazioni dei tre paramilitari, di Don Berna e del capitano Gordillo hanno confermato la nostra verità, e cioè che è stato l'esercito insieme ai paramilitari l'esecutore del massacro del 21 febbraio 2005. Ma la logica paramilitare che emana da questo governo sta cercando di mettere a tacere la verità dichiarata da questi carnefici e di occultare la morte e il terrore che imperano nel nostro Paese proprio a causa di detta logica.

Noi non ci siamo stupiti per il silenzio che si vuole imporre alla verità, poichè questo silenzio è stata una costante in questi ultimi dodici anni, unito all'impunità per i responsabili di più di 174 morti e per più di 650 violazioni dei diritti umani nella nostra comunità, alle azioni di morte che imperano in Uruba' insieme alla paramilitarizzazione di tutti gli aspetti del vivere quotidiano.

Il cinismo di un governo di forza pubblica non ha limiti, poichè mentre parlano di sicurezza della comunità, contemporaneamente cercano in diversi modi di farla finita con noi, ci imbastiscono montature giudiziarie, ci calunniano, ci minacciano, mentre i paramilitari agiscono apertamente insieme alla forza pubblica e gli investimenti sociali sono usati come armi per dividerci. Per anni abbiamo denunciato pubblicamente tutto questo ma la realtà continua a essere la stessa, e i paramilitari con l'esercito e la polizia sono quelli che ci impongono l' "ordine" del terrore.

Nueva Antioquia è un chiaro riflesso della condizione di vita paramilitare che vive il nostro Paese, visto che lì sono i paramilitari quelli che regolano l'alimentazione, decidono chi può vivere nella zona, soluzionano a loro modo i conflitti sociali, controllano l'economia, seminano la coca, si impadroniscono delle terre. Loro stessi con una parola lo spiegano bene: “noi siamo lo Stato”, e questo è vero, visto che tutte le istituzioni sono al loro servizio, la forza pubblica li difende e condivide la loro logica assassina.

E' da mesi che rendiamo nota questa realtà, e malgrado ciò tutto continua nello stesso modo a Los Mandarinos, nei quartieri di Apartado', a San José; vorrebbero mostrare pubblicamente un'attitudine di rispetto nei confronti della vita mentre la realtà è completamente diversa, è una realtà di morte per la quale è necessario proprio quell'ordine paramilitare.

Davanti a tutte queste falsità manteniamo salde le nostre convinzioni, rimaniamo testardamente dalla parte della vita, della terra, del vivere civile e continuiamo a cercare la realizzazione di una pace vera, di una giustizia vera. Per questo rimaniamo fermi nei nostri principi di neutralità nei confronti degli attori armati del Paese, nel volere i ritorni e nel non cedere il minimo spazio agli assassini e ai seminatori di morte. E' per questo che non possiamo unirci a loro, è una scelta etica e un'esigenza universale, poichè accettare l'impunità e la logica dei carnefici significherebbe negare la dignità delle vittime.

Noi riproponiamo l'idea di tornare alla concertazione delle misure provvisorie della Corte Interamericana con il governo, che furono interrotte unilateralmente proprio dal governo, ma poichè questo possa avvenire è necessario che il governo ristabilisca un'attitudine di fiducia dopo le tante azioni di morte che ha realizzato, e sarebbe necessario che rettificasse le segnalazioni che ha fatto contro la comunità, che fossero rispettate le zone umanitarie, che si facesse una seria valutazione del perchè la giustizia non ha funzionato, oltre naturalmente all'eliminazione della presenza della forza pubblica negli spazi in cui vive la popolazone civile della zona.

Sappiamo che la Storia continuerà a darci ragione, che la falsità e il cinismo dei carnefici andrà cedendo giorno dopo giorno così come è già accaduto, le loro bugie e il loro agire da assassini saranno giudicati dall'umanità e questo Paese vittima del paramilitarismo non potrà ignorare la dignità e la verità delle vittime.

Comunità di Pace di San José de Apartado
27 maggio 2008

Comunidad de Paz de San josè de Apartado'
http://www.cdpsanjose.org

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