giovedì 22 maggio 2008

Dichiarazione finale: III Forum della Solidarietà Lucchese nel Mondo

TERZO FORUM DELLA SOLIDARIETA’ LUCCHESE NEL MONDO
DICHIARAZIONE FINALE


Noi, rappresentanti di organizzazioni e comunità locali dei seguenti paesi: Afghanistan,Bielorussia, Bolivia, Brasile, Burkina Faso, Colombia, Ecuador, Italia, Israele, Libano,Kurdistan, Madagascar, Messico, Palestina, Rwanda, Sahara Occidentale, Tanzania; riunitinel terzo Forum della Solidarietà lucchese nel mondo a Lucca, nei giorni 30 aprile, 1, 2 e 3 maggio 2008

Affermiamo:
Premessa
- per noi solidarietà è diritto alla vita, al buon vivere e alla costruzione di un “plan de vida”:vivere in autonomia in un territorio che consenta a ciascuno di maturare possibilità di partecipazione e decisione, di stabilire rapporti in equilibrio con la natura e con gli altri, secondo le differenze culturali e il diritto all’autodeterminazione delle comunità;
- la solidarietà nasce sempre da un rapporto di amicizia, di impegno, di corresponsabilità e di conoscenza reciproca;
- viviamo in un unico mondo e la libertà di un popolo è la libertà di tutti e tutte; la lotta per l’ambiente di un popolo è la lotta per la sopravvivenza di tutti e tutte; la lotta per il cambiamento dell’attuale modello di sviluppo, per ripensare i consumi e le forme di accumulazione, parte integrante del sistema di dominazione, è una sfida comune;
- le domande e le soluzioni si basano su reciprocità e parità;
- un mondo umano e solidale si costruisce tenendo conto delle specificità, dei conflitti e delle contraddizioni presenti in ogni realtà.

Le sfide che abbiamo davanti
- sosteniamo con forza l’autodeterminazione dei popoli e li riconosciamo come soggetti sociali della loro storia e delle loro trasformazioni;
- consideriamo le differenze come punto di partenza per costruire solidarietà;
- riteniamo fondamentale assumere assieme la responsabilità del cambiamento a partire da alleanze specifiche;
- l’assunzione della responsabilità inizia con il cambiamento degli stili di vita individuale e comunitario;
- le donne creano relazioni di vita anche in situazioni di crisi estreme, il loro protagonismo e la loro autodeterminazione rappresentano condizione per la lotta contro ogni forma di discriminazione, di non rispetto e di violenza;
- è importante ripensare modalità di informazione che ci aiutino a condividere e a
conoscerci reciprocamente; proponiamo la messa in rete delle informazioni per contrastare l’omologazione e la disinformazione di massa; incoraggiamo e sosteniamo iniziative locali di informazione;
- la cooperazione non è una buona cosa in quanto tale: attraverso di essa si possono affermare forme di dominazione, impedire o non raggiungere alcun cambiamento (“di buoni propositi è lastricata la strada per l’inferno”).

Le strade che vogliamo percorrere- difendere i nostri territori: terra, persone acqua, cultura, socialità, tradizioni, storia,
comunità;
- renderci coscienti sulle forme di dominazione che si manifestano attraverso le politiche del terrore: le guerre, le occupazioni, le repressioni, le strategie di tensione e divisione, oppressione, discriminazione;
- difendere la nostra madre terra: la vita, le acque, le materie prime, l’aria, la
biodiversità;
- contrastare e denunciare le politiche oppressive di: Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, Banche di Sviluppo, singoli governi, Unione Europea;
- rifiutare e denunciare l’imposizione dei progetti di sviluppo egemonico calati dall’alto ed estranei alle necessità delle comunità locali, inclusi i progetti di controllo demografico delle popolazioni indigene e gli interventi che, sotto il falso paradigma dello sviluppo sostenibile, nascondono tentativi di appropriazione o controllo dei territori e di tutta la biosfera;
- stringere alleanze per evitare l’isolamento delle singole comunità e capire cosa sta succedendo e cosa è opportuno fare, come associazioni, per contrastare la crisi strutturale della sovranità alimentare alla base della distruzione della vita dei contadini;
- creare reti polivalenti e indipendenti di informazione con tutti gli strumenti e forme a disposizione;
- dare continuità alle attività della Scuola per la Pace, diffondendo questa dichiarazione e le proposte elaborate per rafforzare il lavoro collettivo a tutti i livelli;
- concordare con gli amici ospitati in questi giorni il programma e le proposte del prossimo Forum della Solidarietà.

Lucca, 3 maggio 2008

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