domenica 9 novembre 2008

È INIZIATO UN SFOLLAMENTO FORZATO A LA ESPERANZA



Non è passata una settimana dall’attentato contro Jesús Emilio che già si intraprendono nuove azioni contro la nostra comunità, ponendoci in grave pericolo – in questo caso specifico le famiglie della frazione di La Esperanza. I fatti di cui vogliamo dare testimonianza sono i seguenti:

Il giorno 2 novembre alle 10 di mattina nella frazione di Playa Larga, a due ore da Nueva Antioquia e a 20 minuti da dove si trovano le famiglie della comunità, cinquanta paramilitari con armi lunghe, braccialetti delle Autodefensas e vestiti in tenuta mimetica hanno fermato Jairo Berrio Arango, che appartiene alla comunità e vive a La Esperanza, ed era di ritorno da Nueva Antioquia. Dopo averlo costretto a spogliarsi, gli hanno puntato una pistola alla testa con l’intento di ucciderlo, ma in quel momento è arrivato suo padre e li ha pregati di non farlo. I paramilitari hanno risposto che per ora non lo uccidevano, e che però se lo avessero trovato di nuovo da quelle parti lo avrebbero assassinato. I paramilitari gli hanno anche detto di riferire alla gente di quella comunità di pace di ‘figli di puttana’ che avevano in programma di uccidere 6 persone, e la cosa migliore era che tutti se ne andassero così a loro non sarebbe toccato ucciderli, dato che si stavano già accordando con l’esercito per organizzare la cosa e aspettavano solo che i militari si ritirassero dalla zona per non sporcarsi la mani com’è successo altre volte. Poi hanno detto a Jairo di vestirsi, e hanno ordinato a lui e a suo padre di allontanarsi. Questo avvenimento ha provocato l’evacuazione immediata da La Esperanza di cinque famiglie che non appartengono alla comunità, e mette in grave situazione di pericolo le restanti famiglie.

Vogliamo che il mondo sappia che l’unico responsabile di questo massacro preannunciato e di tutte queste azioni contro di noi è lo Stato che, per quanto sia stato da noi informato sulla situazione ormai da settimane, non fa assolutamente nulla. I paramilitari è da anni che si mantengono nelle stesse zone in cui è presente la Forza Pubblica, convivendo in assoluta complicità, e non viene preso alcun provvedimento.

Molte persone camminano al nostro fianco in diverse parti del mondo, sappiamo che ci daranno la forza nei momenti difficili, crediamo e sappiamo che la costruzione e la difesa della vita non può lasciare spazio alla morte, per questa ragione siamo decisi a camminare per i sentieri della costruzione quotidiana della pace a partire da opzioni reali di dignità e non cederemo alla logica dei carnefici.

Comunità di Pace di San José de Apartadó

8 novembre 2008
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Comunidad de Paz de San José de Apartadó
http://www.cdpsanjose.org

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