mercoledì 12 novembre 2008

Indigeni colombiani: Atti di terrore e dolore che noi rifiutiamo


[11/11/2008] [] [Autore: Autorità Indigene del Nord del Cauca]

Reiteriamo quello che abbiamo affermato con parole e fatti: rifiutiamo le pallottole e la violenza armata DA QUALSIASI PARTE PROVENGA e per questo ci duole l’uccisione di persone in azioni di guerra. Per quanto rifiutiamo i maltrattamenti e denunciamo le violazioni dei nostri diritti da parte della Forza Pubblica, ci fa orrore la morte di soldati e agenti della forza pubblica avvenuta nel corso degli avvenimenti che qui denunciamo.

COMUNICATO RIVOLTO ALL’OPINIONE PUBBLICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE. RIFIUTO DELLE AZIONI MILITARI NEI NOSTRI TERRITORI.

L’autorità ancestrale, comunità del Resguardo di Huellas-Caloto e l’associazone dei cabildos indigeni del Nord del Cauca ACIN, condannano fermamente i fatti verificatisi ieri, 10 novembre 2008 nella zona La Selva, luogo che si trova nella zona della proprietà terriera la Emperatriz dove sono morti 2 militari e altri sono stati feriti.
Il posizionamento di bombe esplosive da parte della guerriglia delle FARC rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti fondamentali dei popoli, dal momento che questi esplosivi fatti detonare in mezzo alla popolazione civile mettono in grave pericolo di vita i bambini e gli abitanti di questo luogo dove noi comunità indigene viviamo.
Ripetiamo ciò che abbiamo affermato con parole e fatti: rifiutiamo le pallottole e la violenza armata, DA QUALSIASI PARTE PROVENGA e per questo ci duole l’uccisione di persone in azioni di guerra. Per quanto rifiutiamo i maltrattamenti e denunciamo le violazioni dei nostri diritti da parte della Forza Pubblica, ci fa orrore la morte di soldati e agenti della forza pubblica accaduta nel corso degli avvenimenti che qui denunciamo. Ci fanno orrore la morte e la sofferenza dei civili, che vengono coinvolti in modo perverso in una guerra crudele e spietata, però ci atterrisce anche il disprezzo per la vita da parte dei combattenti dell’una e dell’altra parte, perché sono esseri umani sottomessi ad una logica di distruzione che viene utilizzata in ultima istanza dal regime per sostenere i suoi argomenti con la guerra e con il terrore.
NON PIU’ TERRORE, NON PIU’ GUERRA, DA QUALSIASI PARTE PROVENGA! Ai familiari e agli amici delle vittime vanno le nostre sentite condoglianze e il nostro reiterato appello a resistere al regime di terrore attraverso la mobilitazione cosciente nella Minga dei Popoli per il Paese possibile e necessario.
Rifiutiamo il tentativo degli attori armati di coinvolgerci nel conflitto armato ed esigiamo da loro il rispetto delle nostre posizioni di autonomia, di resistenza civile, pacifica e disarmata, così come dei nostri territori ancestrali.
Rendiamo noto all’opinione pubblica che queste azioni non corrispondono, ma anzi contraddicono la posizione e le azioni della minga (assemblea) di resistenza sociale e comunitaria dei popoli e i rituali di Liberazione della Madre Terra che hanno luogo nelle comunità indigene, dal momento che le nostre esigenze hanno come principio l’azione non violenta e il rispetto della vita.
In questo modo si sta cercando ancora una volta di svilire la lotta indigena e come in molte occasioni abbiamo denunciato, si mira a delegittimare la nostra autorità tradizionale e il nostro processo organizzativo, tentando di rafforzare l’opzione armata al di sopra dell’agire del movimento sociale. E’ una situazione che viene ben utilizzata dal governo nazionale per giustificare il non adempimento degli accordi stipulati, come ha espresso ieri attraverso i mezzi di comunicazione il ministro dell’Agricoltura Andrés Felipe Arias, che ha affermato che a causa di queste azioni viene sospesa la consegna di terre agli indigeni.
In questo modo noi, le comunità indigene, veniamo nuovamente danneggiate perché continuiamo a essere vittime delle azioni sia degli attori armati che del governo nazionale. Nonostante ciò, persisteremo nella nostra resistenza, denunciando le sopraffazioni commesse da qualsiasi attore armato, proponendo a questo Paese una via d’uscita negoziata al conflitto sociale, politico e armato.
Chiediamo la smilitarizzazione dei nostri territori e continueremo a portare avanti la parola per la costruzione di un Paese più giusto.

CABILDO INDÍGENA DE HUELLAS CALOTO
ASOCIACIÓN DE CABILDOS INDÍGENAS DEL NORTE DEL CAUCA

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