sabato 26 gennaio 2008

INCHIESTA SU CIVILI UCCISI "TRUCCATI" DA RIBELLI

COLOMBIA

25/1/2008

INCHIESTA SU CIVILI UCCISI "TRUCCATI" DA RIBELLI


Giustizia e diritti umani, Brief

“Alcuni membri dell’esercito continuano a uccidere in questo modo: mettendo pistole in mano a civili ammazzati” ha detto a ‘Tv Caracol’ l’ex-sergente Alexander Rodríguez, affermando di essere stato testimone in prima persona nel 2007 di almeno cinque casi di civili assassinati dai militari nel nord-ovest del paese. Rodríguez, rimasto in servizio per 17 anni, ha denunciato i fatti alla Procura generale che ha avviato indagini. Gli episodi risalirebbero a un periodo compreso tra il giugno e il luglio scorso nei comuni di San Calixto e El Tarra, nel dipartimento di Norte de Santader: “Gli ordini erano di ‘pulire’ i villaggi dalle persone sospettate di collaborare con la guerriglia” ha detto ancora Rodríguez, denunciando di essere oggetto di minacce di morte da parte di alcuni ufficiali responsabili dell’operazione. Consultato dalla stessa emittente, il generale Joaquín Cortés, incaricato dall’esercito di indagare sulla vicenda, si è limitato a replicare che “Rodríguez ha mostrato in più occasioni mancanze disciplinari”. Ieri in una conferenza stampa a Bogotá, la Missione di osservazione internazionale sulle esecuzioni arbitrarie e l’impunità, (composta da 13 esperti di Germania, Spagna, Stati Uniti, Francia e Inghilterra), ha diffuso un nuovo rapporto confermando che gli omicidi di civili avvengono nel corso di operazioni militari in cui sono presentati come “perdite in combattimento”. Un rapporto dell’Onu sulle violazioni dei diritti umani compiute in Colombia pubblicato lo scorso anno affermava che l’esercito continua a essere il principale responsabile degli abusi.

Nessun commento: