domenica 28 ottobre 2007

ELEZIONI: AL VOTO DOMENICA TRA VIOLENZA E CORRUZIONE




COLOMBIA 26/10/2007 21.16

Economia e Politica, Brief
È ancora una volta un clima di alta tensione, marcato da una grave insicurezza e da ripetute denunce sulla diffusa pratica della compravendita di voti, che accompagnerà domenica alle urne i colombiani chiamati a scegliere tra 86.467 candidati alle elezioni regionali. Il governo ha annunciato la chiusura della porosa frontiera col Venezuela decretando la massima allerta in tutta la rete ospedaliera del paese, prevedendo nuove violenze dopo gli attacchi, attribuiti in larga parte alla guerriglia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), che hanno provocato già 29 vittime tra i candidati. Circa 250.000 uomini di esercito e polizia sono stati mobilitati per controllare poco più di 9.500 seggi sparsi in tutto il Paese e garantire l’incolumità di ben 30.000 candidati che hanno richiesto la protezione dello stato. Rischi di brogli, pressioni ‘indebite’ sui cittadini e nuovi attentati sono stati segnalati dalla ‘Misión de Observación Electoral’ (Moe), formata da organizzazioni della società civile, secondo cui si profilano forti limitazioni al diritto di voto in almeno 576 dei 1.099 comuni del Paese. Le denunce di compravendita di voti, in cambio di denaro, elettrodomestici, alcolici o bestiame, normalmente provenienti dalle zone rurali, hanno intanto raggiunto le grandi città, inclusa la capitale Bogotá, dove, secondo alcune fonti un suffragio è pagato anche 100 dollari. Il governo ha intanto annunciato l’uccisione in combattimento di un comandante delle Farc, Gustavo Rueda Díaz, alias Martín Caballero, accusato di numerosi attentati nonché del sequestro dell’attuale ministro degli Esteri, Fernando Araújo, e di altri 18 ribelli.
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