venerdì 20 febbraio 2009

QUATTRO ANNI DI BUGIE E STERMINIO MA ALLO STESSO TEMPO QUATTRO ANNI DI MEMORIA E DIGNITÀ

2005 21 febbraio 2009

Il 21 febbraio è il quarto anniversario dell’orrendo massacro realizzato dall’esercito in azione congiunta con i paramilitari, in cui furono assassinati Luis Eduardo, con il figlio Deiner e la compagna Bellanira, Alfonso, con la compagna Sandra e i figli Natalia e Santiago, e Alejandro.

È stato uno dei massacri più terribili realizzati nella storia del nostro paese; la crudeltà più assoluta si è unita agli istinti di morte e sterminio e alla spudoratezza più totale, con il solo obiettivo di annientare la nostra comunità.

Nonostante le bugie, le azioni di terrore mirate a distruggerci, la realizzazione di montature giudiziarie, l’assassinio di civili, gli sfollamenti forzati, il furto delle terre e innumerevoli violazioni dei diritti umani, la memoria dei nostri amici e delle nostre amiche è più forte che mai e ci ha permesso di proseguire il nostro cammino con dignità fino a oggi.

Loro ci hanno illuminato e dato forza, nei momenti più difficili sono vicino a noi per aiutarci a costruire questa strada alternativa; sono più vivi che mai, lo strazio dei loro corpi ha rafforzato l’unità e la vitalità della nostra comunità permettendoci di superare la barbarie alla quale siamo stati quotidianamente sottoposti.

Abbiamo costruito e camminato, procedendo a ogni passo nell’edificazione della dignità. Questa luce, che molti ci aiutano a mantenere viva, è la Comunità, che si unisce alle altre luci nel nostro paese che hanno scelto soluzioni alternative e differenti, come quelle di chi pratica la resistenza civile a partire dalle azioni comunitarie e solidali.

Sono stati quattro anni molto duri nei quali abbiamo sentito molto la mancanza loro e di tutti gli altri che sono stati assassinati in questi dodici anni, ma abbiamo imparato a costruire amore dal dolore, speranza dalla disperazione, e a rendere possibile quello che agli occhi sembra impossibile: rappresentiamo un’alternativa, frutto della sincerità e dell’onestà dei nostri martiri assassinati che hanno creduto in questo processo e che ci indirizzano nel nostro vivere quotidiano.

Vi ringraziamo molto per tutta la solidarietà verso la comunità dimostrata in questi quattro anni, e ancor più in questi momenti in cui la volontà dello Stato di annientarci si fa sempre più forte; tutte le voci che sentono e vivono un mondo diverso hanno reso possibile che oggi siamo qui a commemorare questi quattro anni, non solo nella comunità ma anche in molte altre parti del mondo.

Vogliamo approfittare dell’occasione per condividere l'ultimo diritto di petizione presentato da padre Javier Giraldo, dove si raccolgono tutte le barbarie commesse contro la nostra comunità negli ultimi mesi. Un documento che presentiamo perché l'umanità faccia giustizia di tutte queste atrocità; la giustizia oggi non esiste, di fronte alla barbarie commesse contro la nostra comunità, c’è solo persecuzione: ma crediamo che sarà la storia a renderci giustizia.

Non possiamo tralasciare di manifestare la nostra solidarietà con la comunità indigena Awá, ripudiando la terribile azione di morte compiuta contro di loro dalle FARC. Queste violenze devono rafforzare la nostra neutralità nei confronti degli attori armati, senza cedere loro nessuno spazio, perché nonostante siano i seminatori della morte non potranno mai sterminare la vita che germoglia nelle diverse comunità del nostro paese.

COMUNITÀ DI PACE DI SAN JOSÉ DI APPARTADO’ – Colombia- ( www.cdpsanjose.org )
18 Febbraio 2009
Traduzione a cura della Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive! Onlus
reteitalianadisolidarieta@gmail.com – www.colombiavive.it

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