giovedì 14 maggio 2009

Solidarietà e sostegno a Mayerli e Aida: niente da dire ai criminali di Stato


13-5-2009

Autore: Tejido de Comunicaciones y Relaciones Externas
para la Verdad y la Vida - Acin

Non parliamo con i criminali finchè non sarà fatta giustizia. Se lo facessimo gli concederemmo una leggittimità che hanno perso con il loro agire e contribuiremmo a
lavare i loro crimini.

Compagne Aida Quicué e Mayerli Legarda. Ieri abbiamo ricevuto in modo vago la prima notizia del vile e codardo attacco contro Mayerli. Oggi, grazie al comunicato della Consejeria Mayor del CRIC, abbiamo appreso, con orrore e rabbia, informazioni più
precise sul fatto.

La prima cosa, la più profonda e sincera, è esprimervi con tutto il cuore la nostra solidarietà e il nostro affetto. Contate sul totale appoggio di noi del Tejido, con quello di tutta la comunità del Nord del Cauca e con quello dell'Acin.

Noi del Tejido de Comunicacion y Relaciones Externas para la Verdad y la Vida
vi offriamo tutta le nostre capacità ed attitudini nell'appoggiarvi in tutto quello che possa esservi utile e vi preghiamo di accettare la nostra offerta per superare questo terribile momento, per denunciare quello che si deve denunciare, per far conoscere la verità e dare l'avvio alla denuncia e alla volontà di resistere a questo regime di terrore e per farlo cessare. Per quello che manca e per quello che sia necessario.

Noi pensiamo che fino a quando non ci sia una protezione immediata, globale, solidale e reale per le vostre vite, per il movimento indigeno, per il nostro popolo e per il nostro agire, non ci sia di che parlare con questo regime e con un Governo che si è dimostrato nemico delle vostre vite e delle nostre. Esigiamo castigo e
giustizia per gli autori morali e materiali, fino al livello più alto, ell'uccisione di Edwin, compiuto per assassinare Lei in quanto Consejera Mayor. Questi atti di persecuzione citati nel comunicato e dei quali il più recente è l'attentato contro Meyerli, sono per noi prove sufficienti della permanente persecuzione criminale della quale siete oggetto, e con voi tutto il CRIC.

Proprio ieri, il così chiamato "el Aleman", comandante di squadroni della morte conosciuti col nome di paramilitari, nel contesto del processo di "justicia y paz", ha rivelato in una confessione sotto giuramento che Juan José Chaux Mosquera, ex Governatore del Cauca, già vincolato, secondo confessioni di altri paramilitari, insieme al così chiamato "HH" a questi squadroni della morte, era il Capo Politico del "Bloque Calima", uno dei gruppi più sanguinari del Paese. Questa rivelazione è un'ulteriore conferma sulla natura di un Governatore che conta con l'amicizia e che ha ricevuto tutto l'appoggio del Governo Uribe nella sua persecuzione dei popoli indigeni. Juan José Chaux ha dedicato la vita a perseguitarci sia in ambito pubblico che privato.
Non parliamo con dei criminali finchè non sarà fatta giustizia. Se lo facessimo gli concederemmo la leggittimità che hanno perso con il loro agire e contribuiremmo a
lavare i loro crimini.

Ricordiamo la minaccia firmada dai supposti "Campesinos Embejucados de Colombia", il cui linguaggio e contenuto coincidono con il modo con cui quell'individuo si riferiva al movimento indigeno e alle nostre autorità. Il modo in cui il Presidente Uribe ha protetto e remunerato Chaux Mosquera con onorificenze e benefici immeritati da un criminale e la sua partecipazione alle riunioni con paramilitari che ebbero luogo nella "Casa de Nari", ci obbligano a segnalare che i crimini contro Edwin, contro Mayerli, contro noi che lottiamo per la Madre Terra, e contro tutto il movimento indigeno e popolare, provengono dai settori più alti del Governo Nazionale.

Chiediamo al Paese, al mondo intero di riconoscere quello che sta succedendo in Colombia contro il popolo, contro il movimento indigeno, contro chi difende la parola e contro di voi, compagne. Un regime codardo e perverso ci sta perseguitando per aver fatto una propostapacifica e seria al Paese attraverso la Minga di Resistenza Sociale e Comunitaria, per zittirci usando il terrore. La vendetta e il terrore sono gli unici argomenti che rimangono a un Governo che essendo privo
della forza delle idee ricorre all'uso del terrore. Sono sintomi della paura di un Potere illeggittimo, che lo muovono a minacciare e a uccidere affinchè non si scopra tramite la giustizia e il diritto il carattere criminale dell'attentato che è costato la vita a Edwin. Sintomi della sua volontà di far tacere con la morte la verità che rivela il suo potere criminale.

Insistiamo sulla necessità di smantellare immediatamente la "Seguridad Democratica" e con questa l'uso del terrore contro la popolazione per cupidigia e volontà di
potere.Vogliamo e meritiamo la democrazia nella pace. Siamo popoli profondamente democratici, coscienti, pacifici, popoli della parola. Si sta tentando di far tacere il nostro esempio sia istituzionalmente che con l'uso della forza dello Stato usata per perseguitare e intimorire.

Compagne Aida e Mayerli. Siamo con voi. E' ora di cingervi e con la solidarietà del mondo scuoterci di dosso un regime criminale che va contro la vita e i diritti di tutte e tutti i colombiani. Chi dovrebbe proteggerci ci minaccia e ci attacca. Dobbiamo appellarci all'umanità tutta perchè difenda il popolo e la cittadinanza dal regime che governa la Colombia.

Con sincerità e affetto

Tejido de Comunicacion y Relaciones Externas para la Verdad y la Vida-ACIN
Santander de Quilichao, 13 Maggio 2009
www.nasaacin.org

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