martedì 8 luglio 2008

Udienza del nord del Cauca: un precedente per il rispetto della vita e dei territori indigeni

SIEC. Attualità etnica, Corinto / Cauca, 04/07/2008.

Lo scorso 4 luglio, le autorità e le comunità indigene del nord del Cauca hanno tenuto, a Corinto, un’Udienza Pubblica nel corso della quale hanno denunciato la situazione di violazione dei diritti umani, lo sfruttamento delle risorse naturali e il conflitto armato e sociale del quale sono state vittime. Circa 5.000 persone hanno accompagnato gli indigeni all’Udienza per la vita, la dignità e la permanenza nei propri territori e per il consolidamento dei propri piani di vita.

Julio Cesar Tumbo, governatore del Cabildo indigeno di Corinto, in un’intervista con Attualità Etnica, si è dimostrato soddisfatto dell’appoggio ricevuto, tra gli altri, da parte delle organizzazioni sociali, delle comunità indigene, contadine e afrocolombiane, delle Nazioni Unite, della Commissione dei Diritti Umani del Senato della Repubblica, del Difensore del Popolo Regionale, delle diverse organizzazioni indigene e dei senatori amici.

Il fine dell’Udienza era quello di denunciare la violazione dei Diritti Umani da parte degli attori armati, legali e illegali, contro le comunità della regione. “Denunciamo anche la violazione del diritto alla vita e non solo la vita delle persone, ma anche quella dell’ambiente. Nel nostro territorio si sta progettando un affare intorno alle risorse naturali (l’acqua, l’ossigeno e le miniere) che obbedisce alle politiche delle multinazionali e del capitalismo”, ha detto Tumbo.

Il Cabildo maggiore di Corinto ha affermato che per garantire lo sviluppo di questi progetti si ricorre alla militarizzazione dei territori dei contadini, degli indigeni e degli afrocolombiani. “Questo dà luogo a scontri con gli attori armati e, dove non ci sono scontri, le forze armate inscenano delle farse, che noi abbiamo denunciato, come è accaduto quando in alcune regioni, hanno minato dei campi e incolpato di ciò la guerriglia. Anche la guerriglia ha minato campi e fattorie”

Le autorità indigene hanno denunciato innumerevoli violazioni dei diritti umani contro le proprie comunità, assassini degli appartenenti alle comunità e dei leaders, spostamenti forzati, minacce e assedi da parte degli attori armati. “La guerriglia e le forze pubbliche stanno costringendo le persone ad andarsene. Abbiamo il problema che tanto la guerriglia come le forze dell’ordine hanno a che fare con i laboratori di lavorazione della cocaina e i nostri giovani sono reclutati con la forza dall’una e dall’altra parte”, ha affermato il leader indigeno.

Le autorità indigene hanno denunciato la presenza simultanea, in questa zona del Cauca, della guerriglia e delle forze pubbliche, che mettono in pericolo la vita delle persone e di tutto l’ambiente. Il Cabildo Mayor di Corinto ha registrato vari casi in cui l’esercito ha recentemente assassinato gli appartenenti alla comunità e altre occasioni in cui gli indigeni sono stati presi e aggrediti dall’esercito e che sono stati salvati grazie all’intervento opportuno da parte della comunità. Ha inoltre denunciato le aggressioni della guerriglia contro le comunità, che sono state vittime di congegni esplosivi fatti esplodere dai membri della guerriglia stessa.

Il governatore Tumbo ha detto che questa e un’altra serie di fatti sono stati denunciati nel corso dell’udienza alla presenza di diverse organizzazioni sociali, di organizzazioni che si occupano di diritti umani, delle comunità internazionale e della società in generale. “Abbiamo lasciato un precedente e soprattutto abbiamo richiesto il diritto e il rispetto della vita e che ci lascino vivere in pace nei nostri territori”, ha espresso.

Il governatore Tumbo ha spiegato che è necessario puntualizzare ancora alcuni compiti. “Ci sono dei mandati del popolo e delle organizzazioni indigene che devono essere portati a compimento, come la liberazione della madre terra che stiamo portando avanti nel nord del Cauca e in altre zone del dipartimento. Un altro mandato e un compito di questa pubblica udienza è l’unione e la coordinazione con altri settori per proseguire la lotta. La violazione dei diritti umani non riguarda soltanto le comunità indigene, ma anche le comunità contadine, afrocolombiane, e diverse organizzazioni sociali. Abbiamo accertato che la politica di Sicurezza Democratica è per noi una politica di morte e quindi lotteremo insieme a loro. Ci saranno dei tavoli di concertazione tra le organizzazioni sociali. L’orizzonte è unico, nonostante le numerose differenze. Questo è quello che puntualizzeremo per resistere uniti con altri settori come, tra gli altri, il magistero, i lavoratori della canna dello zuchero, le comunità negre e contadine e la chiesa e in questo modo renderemo operativi i compiti che restano come conclusione di questa udienza”.

Il governatore ha puntualizzato che da questo momento in avanti il Consiglio Regionale Indigeno del Cauca, l’Autorità Nazionale del Governo Indigeno, l’Associazione dei Cabildos Indigeni del Nord del Cauca, i senatori della repubblica indipendenti e altre organizzazioni di base si assumono il compoito di riunirsi molto presto per tirare le conclusioni dell’udienza e portarle davanti non solo alle Corti nazionali, ma anche ai Tribunali Internazionali che hanno a che fare con tutto ciò che le comunità hanno denunciato nel corso dell’udienza.

1 commento:

Unknown ha detto...

vorrei una vs mail con cui comunicare.
Antonio